NATALE IN CARCERE: CI SIA LUCE E SPERANZA DIETRO LE SBARRE

Fonte: Il Cittadino del 24 dicembre 2023

Il Servizio della Veneranda Compagnia di Misericordia

Natale ormai bussa alla porta di casa. Quest’anno, con la mia amica assistente volontaria come me, abbiamo il desiderio di fare un regalo un po’ diverso dal solito e di offrirlo a chi, dietro alle mura del carcere, è costretto a stare lontano dai propri affetti e non potrà vivere il valore fondamentale del Natale, ovvero lo stare insieme alle persone care.

È la stessa Direzione della casa Circondariale di Pontedecimo che ci propone di far eseguire all’esterno quello che si chiama un “permesso premio” e cioè un tempo concordato con il Magistrato di Sorveglianza in cui un detenuto può usufruire di alcune ore di libertà al di fuori dal carcere. Un preludio rivolto al futuro, a quando i cancelli si apriranno e la vita riprenderà a scorrere normalmente. Poche ore per spezzare quel velo di tristezza che pervade il cuore di una detenuta che abbiamo incontrato al momento del suo ingresso in carcere alcuni anni fa.

Un passato difficile nel suo paese d’origine, incontri e percorsi sbagliati, famiglia allo sbando, un figlio ammalato e ora addirittura scomparso, un primo ingresso in carcere, successivamente l’aiuto della Compagnia di Misericordia, la nostra associazione, per garantirle una misura alternativa al carcere. L’arrivo di un secondo mandato di arresto e ulteriore pena da scontare. Una volta ancora dietro alle sbarre. Trascorrono così quasi otto anni complessivi. Gli incontri frequenti insieme a lei colorano spesso i nostri colloqui.

Nonostante tutto riesce in alcuni momenti a gioire, ridere e scherzare. Un lavoro all’interno del carcere la solleva. Ma ci sono tanti altri giorni particolarmente insopportabili, dove le sue lacrime cadono sulle nostre mani che stringono le sue. E ora un ennesimo Natale in carcere che si avvicina tra ricordi, nostalgia e un futuro da costruire. Le regaleremo una giornata d’amore e di allegria.

Cercheremo di soddisfare i suoi desideri: una puntata dal parrucchiere, un pranzo in un ristorante orientale “all you can eat”, così come una passeggiata in Via XX Settembre. Proveremo a farla entrare in una chiesa anche se per lei il Natale non ha un significato prettamente religioso. Forse la visita ad un bel presepe potrà stimolarla e suscitare sicuramente in lei dei buoni sentimenti. Le faremo respirare l’aria del Natale, le luci, le bancarelle e le vetrine addobbate a festa. Le saremo vicine in questo momento che quasi per tutti è sinonimo di riflessione profonda e di sensazioni forti.

La sorella e l’unico figlio piccolo rimasto sono lontani. Lei è sempre qui, da sola. In un certo senso pagano tutti. Noi due rappresentiamo l’unico affetto esterno, come più volte ci ha detto. Presto anche il pranzo di Natale in carcere organizzato dalla comunità di S. Egidio avvicinerà altri volontari ai detenuti. Sarà un Natale per non dimenticare chi vive recluso, per dire che è sempre possibile cambiare e rimettere in gioco la propria vita e stare vicino a chi vive in un momento di difficoltà. Un modo per accendere in qualche maniera una luce di speranza.

Un grande grazie a tutti gli amici che come noi rendono un servizio in questi luoghi. Senza nulla chiedere e con semplicità, cerchiamo ogni volta di portare un briciolo di gioia e un po’ di luce in un luogo dove difficilmente riescono a penetrare.

Cristina Ercolani

Veneranda Compagnia di Misericordia

Siamo la Veneranda Compagnia di Misericordia

La storia della Misericordia prosegue negli anni più recenti (negli ultimi decenni) rimanendo sempre fedele con impegno cristiano al suo scopo originario di assistere i carcerati e, in più generale, le persone coinvolte con i problemi di giustizia .