Articolo sull’inaugurazione di Casa Maria Maddalena

Genova, 28 Marzo 2025
Fonte: Il Cittadino in edicola questa settimana
Inaugurata Casa Maria Maddalena
Casa famiglia dedicata ai detenuti in misura alternativa al carcere
mercoledì 19 marzo è stata ufficialmente inaugurata la Casa Maria Maddalena, una nuova casa famiglia dedicata ai detenuti in misura alternativa al carcere, realizzata all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata nel quartiere genovese della Maddalena. L’iniziativa porta la firma della Veneranda Compagnia di Misericordia di Genova, che gestirà la struttura offrendo accoglienza, accompagnamento e reinserimento sociale a persone provenienti dal circuito penale.
Alla cerimonia per l’inaugurazione erano presenti numerose autorità istituzionali: Pietro Piciocchi, sindaco facente funzione del Comune di Genova; Enrico Costa, assessore comunale alle Politiche sociali; Simona Ronchi, dirigente dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC); Laura Bottero, direttrice dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE); Doriano Saracino, Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà personale, e le direttrici delle case circondariali di Marassi e di Pontedecimo, rispettivamente dottoressa Tullia Ardito e dottoressa Paola Penco.
Casa Maria Maddalena rappresenta un esempio virtuoso di riutilizzo sociale dei beni confiscati, un tema sempre più centrale nelle politiche di legalità e inclusione. La struttura può accogliere fino a tre persone e nasce con l’obiettivo di offrire un’alternativa concreta alla detenzione carceraria, favorendo percorsi di responsabilizzazione, di lavoro e di reinserimento nella comunità.
Gli ospiti saranno seguiti da un’équipe di operatori e volontari, che li accompagneranno in un percorso strutturato di autonomia e rieducazione. «Restituire un bene confiscato alla collettività non è solo un gesto simbolico, ma una risposta concreta alla domanda di giustizia e coesione sociale», ha sottolineato il sindaco reggente Piciocchi nel suo intervento. Dello stesso avviso anche Enrico Costa, che ha rimarcato l’importanza di sinergie forti tra pubblico e privato sociale: «Genova si conferma città attenta alle fragilità e capace di costruire modelli di accoglienza e reinserimento che mettono al centro la persona».
Il bene, sottratto alla criminalità organizzata e assegnato direttamente alla Veneranda Compagnia di Misericordia che se lo è aggiudicato tramite bando, è stato ristrutturato grazie al finanziamento dell’Agenzia Nazionale (ANBSC) e restituito alla città con una nuova funzione: quella di diventare luogo di riscatto per chi ha sbagliato e desidera ricominciare. La dottoressa Simona Ronchi ha evidenziato l’importanza del progetto come esempio concreto di come i beni confiscati possano trasformarsi in strumenti di giustizia riparativa. Anche Laura Bottero e Doriano Saracino hanno espresso il loro apprezzamento per un’iniziativa che, oltre a rispondere a un’esigenza logistica e sociale, dà forma a un’idea di giustizia più umana e costruttiva. La presenza congiunta delle due direttrici degli istituti penitenziari genovesi ha inoltre sottolineato il valore della collaborazione tra istituzioni, servizi territoriali e terzo settore, nel creare una rete capace di accompagnare davvero le persone nel passaggio dal carcere alla società.
Casa Maria Maddalena non è solo una casa: è un ponte tra passato e futuro, tra pena e possibilità, tra solitudine e comunità. Un luogo dove ricominciare è possibile, e dove legalità e dignità camminano insieme.
La casa è stata benedetta da Don Paolo Gatti, Rettore Spirituale della Compagnia e Cappellano di Marassi, che ha portato in dono una croce speciale, frutto del lavoro paziente e devoto di alcuni detenuti, realizzata con semplici stuzzicadenti.
Questo segno di fede e speranza, nato dal sacrificio e dalla redenzione, è stato posto nella casa come simbolo vivo della carità cristiana e della misericordia di Dio.
Cristina Ercolani