Il progetto si avvale del sostegno del FSE+ nell’ambito del Programma Nazionale Metro Plus e città medie Sud 2021-2027


Progetto Operativo per “Interventi e servizi per le persone senza dimora o in condizioni di povertà urbana estrema”

La formula del patto di sussidiarietà che promuove interventi e servizi per le persone senza dimora o in condizione di povertà urbana estrema, riunisce formalmente le organizzazioni cittadine che operavano da tempo in questo ambito anche attraverso il contributo economico del Comune di Genova erogato in diverse misure e regolato da differenti strumenti amministrativi.

Il modello operativo proposto offre una pluralità di spazi di accoglienza e servizi di accompagnamento nella tensione di integrarli al meglio. Il Patto di sussidiarietà registra undici organizzazioni aderenti (Auxilium, AFET Aquilone, Agorà, CEIS Genova, Ce.sto, CRI Italiana, Melograno, Fond. e Ass. San Marcellino, Soleluna e Veneranda Compagnia di Misericordia) ponendo necessità di organizzazione e coordinamento su una vasta gamma di servizi offerti alle persone in condizione di senza dimora, di cui il progetto ne può coprire e finanziare solo una parte.

Il modello organizzativo e funzionale dei servizi rivolti alle persone senza dimora operanti a oggi nella città di Genova è frutto di una lunga collaborazione tra alcuni degli enti coinvolti nel patto di sussidiarietà che, pur con difficoltà e alterne fortune, ha visto un continuo confronto per tentare di formulare interventi sensibili al contesto. Nel corso del tempo, tale modello, che comprende anche numerosi servizi non inclusi nel Patto di sussidiarietà, ha conosciuto diversi assetti fino a giungere a quello attuale, definito con deliberazione del Consiglio Comunale n. 124/2000 “Indirizzi generali per la costruzione di un sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone senza dimora” e con successiva deliberazione n. 271/2004 “Prime linee per una politica a favore della grave emarginazione adulta”. Tali dispositivi sono stati recepiti dalla deliberazione n. 168/2014 che ha riconosciuto il patto di sussidiarietà e i relativi progetti precedenti, di cui questo nuovo documento vuole essere la prosecuzione sforzandosi di continuare ad avere come finalità la realizzazione di quanto enunciato nella nostra Costituzione, con particolare riferimento all’Art. 3 dei Principi Fondamentali, e di perseguire per quanto possibile il seguente obiettivo generale.

Garantire la tutela dei diritti delle persone in stato di grave emarginazione adulta e senza dimora, anche attraverso il pieno riconoscimento della centralità della persona, combattendo la cronicità e garantendo la sopravvivenza attraverso un approccio multidimensionale al bisogno che si sviluppa mediante progetti personalizzati e azioni di prevenzione orientati alla coesione sociale.



  1. Far crescere le aspettative di vita delle persone senza dimora più fragili anche attraverso servizi che operano per la riduzione del danno.

  2. Contrastare la cronicizzazione della condizione di senza dimora.

  3. Operare per la piena inclusione delle persone senza dimora o in condizione di emarginazione urbana adulta grave, attraverso servizi che garantiscono la multidimensionalità dell’approccio, agendo sulla dimensione abitativa, sanitaria, aggregativa e occupazionale.

  4. Operare nel sostegno a chi vive queste condizioni di esclusione, con un approccio in cui prevalga il discernimento sull’agire emergenziale.

  5. Collaborare alla costruzione di percorsi di comunità per una città che accoglie e cura.

  6. Ridurre il disagio delle persone più fragili attuando una precisa programmazione delle diverse emergenze che purtroppo caratterizzano i nostri tempi.

  7. Concorrere al riconoscimento dei diritti connessi alla cittadinanza.