Aperta la Porta Santa nel carcere di Rebibbia

Roma, 26 dicembre 2025. Oggi papa Francesco ha aperto la seconda Porta Santa del Giubileo 2025 nel carcere di Rebibbia con queste parole: “La prima Porta Santa l’ho aperta a Natale in San Pietro, ma ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere. Ho voluto che ognuno di noi tutti che siamo qui, dentro e fuori, avessimo la possibilità anche di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude”.

E questo è quello che ha detto, a braccio, nell’omelia: “E’ un bel gesto quello di spalancare, aprire le porte: ma più importante è quello che significa. E cioè aprire il cuore: cuori aperti, questo fa la fratellanza; cuori chiusi, duri, non aiutano a vivere. Per questo la grazia di un Giubileo è spalancare, aprire, soprattutto aprire i cuori alla speranza. La speranza non delude mai, pensate bene a questo: anch’io l’ho pensato. Perché nei momenti brutti uno pensa che tutto è finito, che non si risolve niente, ma la speranza non delude mai. A me piace pensare la speranza come l’ancora che è sulla riva e noi con la corda stiamo lì, sicuri perché la speranza è come l’ancora sulla terra. Non perdere la speranza, questo è il messaggio che voglio darvi: a tutti, tutti noi, io per primo. Non perdere la speranza, la speranza mai delude, mai. A volte la corda è difficile e ci fa male alle mani, ma sempre con la corda in mano, guardando la riva, con l’ancora che ci porta avanti. Sempre c’è qualcosa di buono, sempre c’è qualcosa da fare avanti. Quindi la mano nella corda e secondo le finestre spalancate, le porte spalancate. Soprattutto le porte del cuore. Quando il cuore è chiuso, diventa duro, una pietra, si dimentica della tenerezza. Anche nelle situazioni più difficili sempre il cuore aperto, il cuore che ci fa fratelli. Spalancate le porte del cuore. Ognuno sa fa come farlo, e sa dove la porta è chiusa, semichiusa, ognuno sa. Vi auguro un grande Giubileo, vi auguro molta pace. E ogni giorno prego per voi. Davvero, non è un modo di dire. Penso a voi e prego per voi. E voi pregate per me”.

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La storia della Misericordia prosegue negli anni più recenti (negli ultimi decenni) rimanendo sempre fedele con impegno cristiano al suo scopo originario di assistere i carcerati e, in più generale, le persone coinvolte con i problemi di giustizia .