Testimonianza
DENTRO E FUORI IL CARCERE
Mi chiamo Mohamed e vengo dal Marocco. Sono arrivato in Italia quasi 17 anni fa, 14 li ho passati in carcere per varie condanne legate alla tossicodipendenza. In carcere ero solo, senza aiuto da nessuno, poi ho sentito parlare della Misericordia dagli altri detenuti così ho fatto una domandina (in carcere se vuoi qualcosa serve la domandina). Dopo un po’ di giorni mi hanno chiamato per fare un colloquio con un volontario della Misericordia, così ho conosciuto Paolo. Gli ho detto che volevo scrivere ai miei familiari ma che non avevo francobolli nè buste; lui me li ha dati subito e mi ha dato anche un giornale. Non avevo niente in carcere e ogni cosa donata era per me importante. Da quel momento è iniziato un rapporto di amicizia con lui e Giampiero, con cui effettuavo regolari colloqui. Il giorno della scarcerazione per caso ho incontrato Paolo che mi ha fatto salire in macchina e mi ha accompagnato da Don Vincenzo che, grazie alle sue parole mi ha fatto rimanere per tre mesi. Quando sono andato via da Don Vincenzo mi hanno arrestato di nuovo per due mesi poi una volta uscito sono entrato nella comunità di San Benedetto. È stato fondamentale per me che Paolo mi abbia fatto conoscere questa comunità dove vivo ancora adesso, dove sto cercando di costruirmi una vita dignitosa. Dalla comunità sono andato a firmare all’UEPE dei fogli per l’affidamento e lì ho incontrato Paolo; è stato un momento di gioia e ancora oggi ogni tanto viene a trovarmi. Io ho una compagna e una figlia che vivono a Firenze in una comunità; è difficile vederle perché Firenze è molto lontana. Anche per questo Paolo vuole aiutarmi, o aiutandomi a pagare il biglietto del treno o ospitando presso Casa Mandela la mia famiglia in modo che possa venire a trovarmi.
M. C.